È stata la start up FBT (Future is a better world) a vincere il Klimhouse Future Award 2020 con Fybra il sensore che rileva la qualità dell’aria negli uffici e scuole.
È un prodotto essenziale anche perché siamo stati colpiti dal coronavirus, penso che qualsiasi strumento per combatterlo sia importante per salvare la vita delle persone.
Purtroppo il Covid 19 sta infettando milioni di persone nel mondo, probabilmente ci sarà un’altra ondata in autunno/inverno, Fybra è un sensore basato su un algoritmo capace di ottimizzare i microrganismi dannosi prodotti dagli umani.
Questo algoritmo utilizza l’intelligenza artificiale per segnalare quando l’aria è pericolosa per la nostra salute, dicendoci quando aprire le finestre in modo da cambiare l’aria.
Fybra è un sensore Made in Italy e 100% prodotto con plastica riciclata, rispetta le norme sull’ambiente. Uno studio fatto da 2 dottori (epidemiologo e specialista in igiene preventiva) in collaborazione con Fybra, dimostra la correlazione tra la qualità dell’aria e la riduzione di contagio del Covid 19, in pratica quando l’algoritmo dice che l’aria è inquinata emette un suono e segnali luminosi, comunicando alle persone la necessità di aprire le finestre.
Caratteristiche di Fybra:
- Diminuisce la diffusione di batteri/virus
- Riduce i cattivi odori
- È facile da installare
- Migliora la capacità di concentrazioni dei lavoratori
- Aumenta la produttività al lavoro
Aggiungo che l’algoritmo fa un calcolo su quanta C02 si sviluppa in una scuola o ufficio riducendo del 40% i batteri, inoltre attraverso un software della società è possibile avere sotto controllo i dati sulla qualità dell’aria.
Il sensore Fybra è venduto con un abbonamento mensile, sul sito non è presente il prezzo ufficiale (dovete fare una richiesta mail), qualcuno scrive di un costro tra i 2/5 euro mensili, senza vincoli di contratto.
Questa società è stata ingegnosa e innovativa, producendo un prodotto che potrà crescere non solo in Italia ma nel mondo, ma potrà ridurre i batteri e il rischio di contagio da Covid 19.