Quando si opera sui mercati finanziari o semplicemente si vuole capire come sta andando l’economia nel mondo, non si può dimenticare il Baltic Dry Index, che cos’è e importanza della sua funzione.
Il Baltic Dry Index è un indice marittimo e commerciale che calcola i costi del trasporto marittimo e il dry bulk cargo di differenti materie prime come ferro e merci agricole. Il Baltic Dry Index è espresso in dollari, è stato creato il 4 gennaio del 1985 con sede a Londra, non fatevi ingannare dal Mar Baltico, se è stato chiamato così è perché le merci arrivavano dal Baltico (inteso come rotta strategica).
Il Baltic Dry Index registra i dati sui prezzi dei noli delle 24 rotte marittime più trafficate nel mondo, è un “termometro” che individua i costi di spedizione delle materie prime e il rapporto tra domande e offerta. Il Baltic Dry Index è formato da 3 sottostanti che calcolano le differenti dimensioni di vettori o navi mercantili come ad esempio la capacità di carico in tonnellate (Capesive,Panamax e Supramax).
Gli esperti che poi calcolano il Baltic Dry Index fanno un’analisi approfondita dei percorsi geografici di ogni sottostante, contattando nel frattempo gli spedizionieri in tutto il mondo per raccogliere i prezzi, facendo un quadro della situazione.
Il Baltic Dry Index è un po’ come il Purchase Managers’ Index perché ci indica lo stato di salute dell’economia mondiale, fornendo dati sulla domanda delle imprese produttrici, quindi se c’è richiesta significa che l’economia sta bene. Al contrario ci indica una contrazione quindi gli operatori finanziari monitorando costantemente questo indice si regolano a livello di trading al rialzo o al ribasso.
Il Baltic Dry Index rappresenta sul grafico l’andamento globale di domanda e offerta, non è molto influenzato da dati come inflazione e disoccupazione quindi vi consiglio di usarlo come riferimento macroeconomico e operativo.