Le borse mondiali stanno faticando, il coronavirus ha messo sotto stress famiglie, governi, banche centrali e società quotate, fatta eccezione di Amazon, Microsoft e Netflix queste sono le società che resistono al coronavirus.
Prima di parlarvi di queste società tecnologiche vorrei fare un piccolo riassunto, le banche centrali come la Fed, Bank of Japan, Bce hanno iniettato denaro per sostenere l’economia, fin qui nessun problema ma quanto può durare questa situazione? Mario Draghi ex presidente della Bce fece la stessa cosa in passato (famoso il suo “whatever it takes”), ma siamo sicuri che continuando a iniettare soldi nel lungo termine la situazione si risolverà?
Guardando il grafico dell’indice Nasdaq dal 23 marzo si è ripreso alla grande, ma non fatevi ingannare da questa fotografia perché è facile vedere questo recupero. Se calcolate la capitalizzazione delle società tecnologiche come Amazon, Microsoft, Apple, Facebook e Netflix penso che facciano invidia a qualsiasi altro indice mondiale.
Il coronavirus ha aumentato lo smart working, se pensate a tutti i corsi online, webinar, videoconferenze dovute alle limitazioni sugli spostamenti, capirete perché c’è stato un boom del digitale.
Microsoft con i suoi servizi ha fatto segnare un +15% di fatturato, in particolare è cresciuto il mercato del cloud (vi ricordo il mio articolo sulla piattaforma Azure) del +20%. Ormai i lavoratori dovranno abituarsi ad usare i servizi delle società tecnologiche, non solo per ragioni legate al coronavirus ma anche per le limitazioni che ci sono al lavoro, a dimostrare questo è l’aumento delle vendite di Pc (+55%) con sistema operativo Windows per capire questo fenomeno.
Netflix era in difficoltà l’anno scorso, poi da fine dicembre ha iniziato a salire in borsa, infatti c’è stato un boom di sottoscrizioni e poi bisogna aggiungere che basta una smart tv,un tablet o uno smartphone per accedere ai contenuti multimediali.
Streaming, cloud, condivisione sono 3 parole chiave di queste società tecnologiche, guardate Amazon, durante il coronavirus ha ulteriormente incrementato le vendite, se un utente sottoscrive Amazon Prime avrà a disposizione tutta la gamma di servizi Prime oltre che film e serie Tv.
Dalle grandi società tecnologiche passiamo all’e-commerce che è volato nel settore alimentare e farmaceutico, pensate solamente alle maschere di protezione contro il coronavirus, ai medicinali per le persone che non potevano muoversi da casa e il food delivery. Tramite smartphone si può ordinare il cibo, società tecnologiche come Takeaway, Deliveroo e Just Eat hanno costruito piattaforme digitali mettendo in relazione clienti e ristoranti un po’ come hanno fatto Booking, Airbnb e Expedia.
Tutto molto bello e “smart” però tante persone si dimenticano dei negozi che saranno obbligati a chiudere, causando ulteriore disoccupazione, la mia domanda è: saranno in grado i governi di sostenere anche i piccoli negozi oppure saremo dipendenti dai colossi tecnologici?